testata bambino che fotografa
Christian Marchi

Il Mio Bimbo

Storie Di Bambini Scomparsi

Ogni tanto ci ripasso. Due, forse tre volte al mese. L'Area di servizio della A22 , Garda Est, poco più di cento chilometri di ricordi belli e dolorosi, di quelli che stringono il cuore e ti strappano il respiro ma per sempre. Da Modena, la città dove è fiorito. Da allora, tre anni, cerco di ricordarmi un dettaglio, un particolare, un viso, uno sguardo di invidia sul mio bambino. Non riesco a setacciare niente dalla memoria, nei momenti precedenti a quello che sarebbe divenuto lo zenit della mia discesa soffocante, il punto cardine in cui la mia vita l'avrei vissuta in tutto e per tutto guardandomi all'indietro, scandagliando ogni istante precedente cercando di capire chi o che cosa ha ingoiato Nicola. A lui piacevano le patatine alla paprika e le gommose alla frutta, non volevo che prendesse la brutta abitudine di esagerare con il cibo spazzatura, ma nel viaggio in auto era stato bravo, non si era lamentato. Doveva avere un premio il mio bimbo. Se ci ripenso... Non so quanti manifesti feci stampare e quanti ne appiccicai io da sola, anche nell'autogrill ne attaccai parecchi anche dopo parecchi mesi, sin quando un signore ben vestito e più giovane di me, mi disse che non dovevo farlo più o avrebbe chiamato le guardie. Quando ci ritorno rimango in auto pressappoco un'ora a guardare altre famiglie che entrano dentro, e li osservo ad osservare gli altri che girovagano con un apparente meta, non è facile studiare le eprsone ed i loro gesti naturali o quelli innaturali che cercano di non essere tali. Non ho più aperto un album fotografico di famiglia, ho visto davanti ai miei occhi mille persone girarmi intorno, poliziotti, poliziotte, magistrati, psicologi, giornalisti, medium e sensitivi, vicini di casa di cui non sapevo nemmeno l'esistenza. Non mi fregava di nessuno eccetto di chi aveva portato via la mia vita. Due volte sono entrata nel bagno degli uomini, Nicola avevo lo splendido vizio di lasciare un segno ovunque andasse, ovviamente fin quanto glielo permettevo, pennarelli sempre in mano e la sua X inconfondibile con le punte arrotolate, per dirci e dirmi che qui era passato lui. Le X non le ho mai ritrovate in quei bagni. Mi spiegarono che era impossibile uscire dalle finestre di quei bagni per un bambino di 5 anni. Perchè lo feci andare da solo in bagno? Lui insisteva per andarci da solo, si sentiva già un ometto. Svanire nel nulla si dice, si scrive. Non riesco a dormire senza sentire la sensazione di soffocare, di sentirmi essere sepolta sotto terra, spegnermi è terribile pensare solo per un istante a cosa sta pensando mio figlio e dove si trova
Elaborare il lutto un giorno mi disse la mia psichiatra guardandomi negli occhi, solo cosi avrei potuto trovare la pace, non sono più entrata li. Una notte ho sognato di entrare in un bagno di una casa sconosciuta e vedevo sulle pareti migliaia e migliaia di x nere sghembe come le faceva lui, il mio bimbo. Ma lui non c'era. Una volta all'autogrill mi sono lanciata fuori dall'auto ed ho afferato il braccio di un bambino, era tedesco, somigliava al mio bimbo. Il bambino aveva gli occhi azzurri, il mio bimbo castani scuri e i ciuffi biondicci. Dentro di me prego che chi abbia preso Nicola, sia una madre o un padre che non abbia potuto avere un bambino tutto suo. Ieri ho ripercorso la tratta autostradale che ha segnato la mia esistenza, sentivo alle mie spalle, nei posti a sedere dietro, un ronzio continuo come se avessi una sonda infilata nell'orecchio. Scesa mi sento tirare da una calamita, verso il bagno degli uomini della stazione di servizio Garda Est. Entro per l'ennesima volta, le porte dei bagni sono aperte tranne una, sento di doverla aprire. Seduto sul gabinetto c'è seduto Nicola, sta facendo la pipì da solo, bravissimo. Mi sorride ed indica col suo ditino qualcosa dietro di me, mi volto e su uno specchio rivedo la sua nascita, il suo primo bagnetto e la sua prima parola. Ho paura a voltarmi verso di lui ma ho sopportato qualsiasi cosa, mi giro e lui non c'è. Piango e non mi deprimo, so che lo riacchiapperò il mio bimbo e mi farò accompagnare ove dovunque vorrà.